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L'Arte, l'anello mancante

 
  INTRODUZIONE ALLA CURARTE

L’uomo che siamo, l'homo sapiens sapiens nasce circa quarantamila anni fa esclusivamente grazie a un atto creativo e la creatività, consapevoli o meno, permea tutta la nostra esistenza di specie.

Siamo come strani pipistrelli che invece di lanciare segnali ultrasuoni per orientarsi nel mondo, creiamo e lanciamo simboli di varia natura e foggia e, come i pipistrelli, andiamo a schiantare contro un muro, ci ammaliamo, quando i simboli che creiamo e lanciamo non sono più in grado di relazionarsi con il nostro mondo, dotandolo di senso.

L’uomo, dice Jaques Lacan, diviene tale nel momento in cui entra nella relazione simbolica, un passaggio che -appunto- ci dicono i paleontologi, segna lo sviluppo dell’umanità attorno ai quarantamila anni fa, ed è non a caso definito: il grande balzo in avanti dell’evoluzione umana.

Un’autentica rivoluzione adattiva, in cui improvvisamente compaiono le prime forme di decorazione corporea, gli ornamenti, i dipinti rupestri, la scultura; opere talmente raffinate la cui repentina comparsa rappresenta ancora oggi un enigma.

Emergono così capacità cognitive inedite e smisurate rispetto a quelle degli altri primati e i comportamenti sociali raggiungono livelli di estrema complessità e articolazione.

Ecco l’anello mancante di cui da sempre sono in cerca gli Sherlock Holmes dell’evoluzione.

Abbiamo passato secoli a scrutare e confrontare crani e splancnocrani: fossili, scheletri, ma l'anello mancante stava altrove: nella capacità di generare simboli, ossia di creare, di fare arte.

L’artista tedesco Joseph Beuys dirà, anche in questo senso che: “Ogni uomo è un artista”, ha cioè in sé un naturale potere creativo, trasformatore.

La specificità dell’uomo è, infatti, quella di essere un animale visionario la cui natura è quella di trasformare tutto ciò che gli viene incontro in qualcosa d’altro, creando opportune mappe che gli consentano di dare un senso a quella cosa e di condividerla con altri affinché tale trasformazione renda la propria realtà più vicina ai propri bisogni e al proprio concetto di benessere.

E' questo che fa dell'arte un "naturale" viatico contro ogni malessere.


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